Microfibra, un tessuto non tessuto che ha cambiato il nostro modo di vivere

Tessuto non tessuto dalle altissime capacità traspiranti, la microfibra ha trovato nel corso degli anni tantissimi campi d’azione e nelle nostre case è sempre più presente, dalla cucina, al bagno, alla camera da letto.

Soffice, delicata, dalla grande capacità assorbente la microfibra ha trovato un ampio campo d’impiego, dalla cucina al bagno fino alla camera da letto. La maggior presenza è da sempre registrata nei teli da mare, con un palese vantaggio:

questi prodotti sono salvaspazio.

Questo materiale è due volte più sottile della seta e tre volte più fine del cotone con uno spessore quasi impercettibile, tanto che a microscopio queste fibre risultano avere uno spessore di mille volte inferiore rispetto a quello di un capello.

La microfibra è un tessuto sintetico composto da una parte di poliestere, una di poliammide e una di polipropilene. La combinazione di questi tre elementi da origine ad un filamento le cui capacità di assorbimento sono eccezionali.

Nelle faccende domestiche quotidiane i panni in microfibra sono alleati preziosi. Asciutto, ad esempio, è un ottimo strumento per spolverare e lucidare, mentre inumidito e senza l’aggiunta di alcun prodotto è in grado di eliminare qualsiasi tipo di sporco.

L’elettrostaticità della microfibra permette di attrarre lo sporco, la polvere e gli acari con estrema facilità e la sua azione igenizzante riduce enormemente la permanenza di allergeni e batteri. In Giappone, tanto per fare un esempio, questo tessuto viene impiegato negli ospedali dato che nella microfibra i germi non trovano un ambiente favorevole alla proliferazione. 
Per la sue caratteristiche questo tessuto deve essere sottoposto a periodici cicli di lavaggio, a mano o in lavatrice, ad alte temperature (fino a 90°) e senza l’utilizzo di ammorbidente per evitare di rovinare le fibre e di comprometterne le capacità di assorbimento.

Come nasce questo tessuto? La sua storia è piuttosto controversa e in tanti se ne attribuiscono la paternità. Tornando all’estremo oriente, e precisamente in Giappone, se ne segnala già un diffuso utilizzo negli anni ’70 mentre gli inglesi rivendicano l’invenzione della microfibra come oggi la conosciamo, facendo risalire al 1986 la sua concezione. In Svezia, dato più certo di tutti, la sua commercializzazione è ampiamente radicata dagli anni ’90.

Nel corso degli anni e lavorando sulle capacità chimiche degli elementi che la compongono, la microfibra ha trovato nuovi campi di applicazione e dalle pulizie degli ambienti domestici ora viene impiegata un po’ ovunque. Tessuto non tessuto molto assorbente, traspirante e dalla asciugatura rapidissima è un eccezionale prodotto anallergico, antiacaro e non meno importante, salva spazio. Può essere tinto, tagliato e cucito come un qualsiasi altro tessuto naturale.

Oggi si trovano tantissimi prodotti sul mercato realizzati in microfibra, dagli accappatoi, ai teli mare, dai poncho per lo sport agli asciugamani per il bagno, ma questo prodigio della tecnica è entrato anche nelle nostre camere da letto. Copri cuscino e copri materasso, ma anche coperte, copriletto  infatti, sono sempre più apprezzati, proprio per le capacità antibatteriche, antiacaro e per l’alta traspirazione che la microfibra garantisce.

Il segreto del successo e delle straordinarie capacità di questo materiale sta nella sua lavorazione. Le fibre vengono bombardate da finissimi getti di acqua ad altissima pressione posizionate con precise geometrie che scompongono ai minimi termini i filamenti e spingendoli l’uno verso l’altro fino ad intrecciarsi andando a creare una struttura sottilissima e compatta.

La microfibra va lavata riducendo al minimo l’impiego di saponi per evitare di compromettere le benefiche caratteristiche dei filamenti e soprattutto evitando di centrifugarla così da non scomporre la precisa trama realizzata dai produttori.